Ragazzi RCMOMENT mi ha mandato l’MJX BUGS 3 mini: preparatevi perchè ne vedrete delle belle. Il BUGS 3 MINI è il piccolo di casa MJX e grazie ai suoi motori brushless da 2750 kv e la modalità acro, vi permetterà di volare in modo spericolato tra discese, salite e piroette. A prima vista è veramente bello, un Bugs 3 in miniatura con in più la modalità ACRO non facilissima da gestire per un principiante e comunque per chi ha sempre volato con supporti di stabilizzazione al volo come l'alt hold.
La cosa che mi ha colpito maggiormente è la possibilità di rimuovere il canopy senza dover usare il cacciavite. Dentro troverete la flight controller proprietaria MJX, esc 4 in 1 e la porta FPV a cui è attualmente collegato il led: questa porta fornisce solo i 5 volt quindi con una telecamerina fpv con trasmittente integrata a 5.8 ghz, potrete volare in FPV. I motori sono abbastanza potenti, dei 1306 da 2750kv, mentre la batteria è una 2s da 850 mah 45C di scarica e 10 minuti di volo. La radio con doppia antenna vi permette di portarlo fino a 300 mt ma senza l’ausilio della cam fpv la vedo dura: switch per passaggio dalla modalità ANGLE assistita da giroscopio a quella ACRO dove sarete voi in tutto e per tutto a pilotarlo.
Pulsante per la selezione delle velocità di volo, quello per le varie acrobazie, il tasto di accensione per accendere e spegnere i led e l’inutile tasto per catturare immagini da una fotocamera che non c’è.
Questa è solo un'introduzione al fantastico MJX BUGS 3 MINI che potete acquistare qui al prezzo di circa 60€ applicando il coupon sconto PIERO8. Per la prova di volo, attendete qualche giorno e la troverete pubblicata sul canale Youtube ufficiale DRONELANDER.
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Dopo più di un anno a "smanettare" sul mio Cheerson CX-20, è giunto il momento di costruirmene uno da solo. Ricerche su ricerche, dalla tipologia dei motori agli esc, per finire alla filght controller. La Micro PIX4, compatta, 32bit ma con connettori fuori standard: ci ho messo un anno prima di armarmi di santa pazienza, prendere il saldatore e modificare i connettori. Alla fine, e con le giuste conoscienze, con mezza giornata di lavoro ho assemblato tutto e testato all'interno di un garage due piani sotto terra: praticamente rimane inchiodato a mezz'aria. Il costo totale per un drone munito di tutti confort (GPS CON BUSSOLA INTEGRATA, BAROMETRO, GIROSCOPIO, GIMBAL 2 ASSI, CAMERA 4K e RADIOCOMANDO CON TOUCH SCREEN) è stato di circa 200€. Come al solito, oltre al saldatore, stagno, cacciaviti e quant'altro, c'era anche la mia fida telecamera che mi osservava. Se anche voi siete intenzionati ad autocostruirvi il vostro drone, vi ho preparato una bella PLAYLIST VIDEO che settimanalmente viene popolata con nuovi tutrial: e se anche questo non vi basta, ho una percentuale di risposta ai commenti pari al 99%. Per la prima volta (sperando non sia anche l'ultima, ho ricevuto dal noto store cinese HOBBYREAL, un mini nano quadricottero tutto da provare e recensire: si tratta dell' MJX H916X nella versione BNF (senza radiocomando, controllabile tramite apposita app IOS e Android). Di primo acchitto per chi ha familiarità con il modo droni, si nota subito la somiglianza con il drone Lilly (fatte le dovute proporzioni tecnologiche). Ben assemblato, munito di fotocamera FPV da 0.3 MP, di un set di ricambio di eliche, paraeliche, caricabatterie USB e l'immancabile manuale d'istruzioni che, almeno in questo caso, è utilissimo per comprendere tutte le funzioni del drone e dell'app di controllo. Innanzitutto, scaricate l'applicazione cliccando qui. Una volta assemblati i paraeliche, caricato la batteria (mezz'ora è sufficiente) e avviato l'applicazione, siete pronti al volo. Nota di merito per questo mini drone, è l'applicazione di controllo: ricca di funzioni e soprattutto con l'opzione di pianificazione di volo automatico...voi disegnate su un'apposita area del display e il drone eseguirà il percorso fedelmente. Non mi dilungo troppo anche perché la video recensione è abbastanza esplicativa: nessuno vuole leggere ma vuole vedere i fatti e io ve li mostro con la recensione completa del prodotto. Solo un'ultima cosa; è disponibile anche la versione con fotocamera da 2.0 MP e radiocomando con schermo FPV integrato. Si chiama MJX C906T. Ora vi lascio alla visione completa della mia prima ed impacciata recensione. Buona visione a tutti
Primo test di volo alle spalle e già mi ritrovo con il bisturi in mano per cercare di risolvere il problema del JELLO sulle riprese aeree. Vi ricordo la configurazione: l'immancabile Cheerson CX-20, gimbal 2 assi Walkera G-2D e QUMOX (ora SJCAM) SJ4000. Immaginavo che qualcosa doveva non funzionare e infatti è stato così: le immagini vibravano come una zattera in mezzo che scende dal kamikaze. Come già detto nel precedente post, il problema è risolvibilissimo e bsta fare delle prove, partendo dalla meno invasiva fino a quella più drastica. Le soluzioni potevano essere 2 almeno nel mio caso: lo stabilizzatore della action camera o i gommini del gimbal, troppo morbidi. Perchè nel mio caso potevano esserci solo 2 soluzioni: perchè le eliche le avevo già bilanciate. Ed ecco il secondo test di volo. Buona visione
Alle prime armi e prendendo in mano il radiocomando del Cheerson CX-20, sembra di stare sull'Enterprise di Star Trek.
Sticks, switches, potenziometri, trimmers (non utilizzateli assolutamente) insomma, un mare di comandi che per chi è un abitudinario di Playstation non mettono paura, fino al primo volo. Si ok, ma a cosa servono tutte quelle levette? A parte "acceleratore e sterzo", i due switch contrassegnati con SWB e SWA, servono per abilitare le modalità di volo che ho descritto nella video guida pubblicata sul mio canale Youtube. 5 modalità di default che aumentano l'ebrezza del volo: manuale solo per esperti, stable per gli amanti delle riprese aeree e per gli ostentatori del fatto "anvedi com'è stabile il mio drone", home della serie "torna a casa Lessie", direction lock per i meno esperti e altitude lock utile solo con vento a 0 nodi. In pratica tante belle funzioni ma poche sono quelle realmente utili: a discapito dei consigli degli esperti, ho iniziato imparando dalla manual per paura di attivare funzioni di cui non conoscevo gli effetti: in pratica avevo paura che il drone si spegnesse e cadesse a peso morto come un piombo.
Oltre alle funzioni di default, l'APM (flight control) ne prevede un'altra decina tra cui l'Auto-Tune di cui ho ampiamente parlato nel blog e nella videoguida divisa in parte 1, parte 2 e parte 3, sport che rende il drone un razzo ingovernabile ma soprattutto la modalità auto che, con l'ausilio della telemetria, vi permette di programmare un percorso da far fare al drone senza che voi tocchiate alcun comando: di questo ne parlerò più avanti non appena riuscirò a trovare una benedetto smartphone compatibile con cavo OTG.
Pensate alla fortuna di nascere maschietti: non si cresce mai abbastanza per smettere di giocare e iniziare a fare i seri. Qualsiasi novità ludica ci attrae; dai videogiochi agli smartphone di ultima generazione, passando per macchinine, aeromodelli e droni radiocomandati. E bene si, anche io sono un’instancabile “giocattolaio”: pensate che sono papà di un maschietto di 6 mesi e già non vedo l’ora di iniziare a giocarci con i LEGO. Comunque, tornando ai tanto beneamati giochi da adulti, erano mesi che bramavo un drone: dubbi e perplessità mi riempivano la testa, dall’aspetto economico all’aspetto puramente pratico (della serie “che cazzo ci faccio?”). Alla fine l’ho preso, si proprio lui, quel drone che da mesi avevo adocchiato nella speranza di un calo brusco di prezzo e che alla fine mi ha regalato mia moglie per Natale: evviva Babbo Natale che capisce sempre le esigenze di un bambino cresciutello. Bello come non mai, pieno di funzioni tipo GPS, bussola, barometro. Un radiocomando grande grande pieno di bottoncini e levette. Sono stato 1 settimana a guardarlo, motargli le zampette per poi rismontarle, calibrarlo su Mission Planner, vedere video su come farlo alzare senza combinare danni, per poi decidermi di andare al prato e tentare la fortuna. Con il cuore in gola inserisco la batteria, accendo il radiocomando, aspetto il locking del GPS, chiudo il vano batteria e armo: pronto al decollo e ora che faccio? Intanto faccio scaldare i motori (totalmente inutile) per prendere tempo mentre mi guardo intorno per vedere se ci sono osservatori indesiderati. Bene, campo libero, su lo stick del throttle e via; parte come un razzo ma riesco in qualche modo a stabilizzarlo a circa 3 metri di altezza. Sembra che sia in orbita ma quasi quasi lo tocco con una mano. Ok, iniziamo un po di “sali e scendi” per prenderci la mano e per ora sto andando alla grande. Avanti e indietro? Benissimo! Azzardiamo un volo circolare per vedere se risponde ai comandi: cavolo, pur avendo esperienza di joypad, questo mi sembra un’arma impropria. Non appena il CX20 gira la prua, mi si invertono i comandi, lo voglio mandare a destra e lui si butta a sinistra fino a che, quasi sfracellato sul muro del palazzo, lo butto giù delicatamente: risultato finale? Cheerson 1 – 0 Piero. Una landing gear rotta, una delle due antenne della ricevente tranciate di netto e la parte inferiore della scocca incrinata. Guardo il lato positivo dopo aver imprecato in 50 lingue diverse: poteva andare peggio e per fortuna i ricambi costano poco anche se la consegna è stimata in più di 1 mese. Me lo guardo e gli dico. “voglio la rivincita e la prossima volta vinco io!!!”…per ora l'ho sfondato, ma ha vinto lui. |
pieroSono un fan dei radiocomandi e ora ho iniziato l'avventura con i quadricotteri: speriamo di non fare danni!!!!!
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May 2019
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